Nuove scoperte archeologiche in piazza Pia a Roma: emergono resti di un antico complesso collegato all’imperatore Caligola durante i lavori per il Giubileo 2025.
I recenti scavi in corso in piazza Pia a Roma hanno riservato ulteriori grandi scoperte. L’obiettivo dei lavori è preparare la piazza per il Giubileo 2025, ma un museo a cielo aperto come Roma riserva sempre enormi sorprese: difatti, durante la delocalizzazione di una fullonica (lavanderia) rinvenuta nel cantiere, è emerso un terrazzamento con muro in opera quadrata di travertino, sormontato da un portico colonnato e un ampio spazio a giardino. Il sito ha subito tre fasi edilizie tra Augusto e Nerone e il rinvenimento di una fistula plumbea (tubo in piombo) con iscrizione, ha permesso di collegare l’edificio ad un imperatore in particolare: C(ai) Cæsaris Aug(usti) Germanici, cioè Caio Cesare Augusto Germanico, meglio conosciuto come Caligola.

Un passo della Legatio ad Gaium di Filone Alessandrino racconta come Caligola, durante il suo regno, abbia ricevuto una delegazione di ebrei alessandrini all’interno degli Horti di Agrippina in un vasto giardino, dietro al quale c’era un grande porticato. L’ambasceria giunse a Roma per le difficoltà tra la comunità ebraica e la popolazione locale di Alessandria, dalle quali si erano successivamente scatenati violenti scontri dovuti ad una intolleranza religiosa. In quel caso, l’imperatore sostenne la popolazione greca e respinse le richieste ebraiche. I resti rinvenuti e la descrizione riportata dallo storico di Alessandria indicano il sito di piazza Pia come il luogo di questo incontro; gli Horti di Agrippina maggiore, madre di Caligola, sarebbero quindi stati utilizzati per ricevere la delegazione ebraica.
Per l’archeologo Alessio De Cristofaro, direttore scientifico degli scavi, questa scoperta «ha una notevole importanza storica, poiché colloca piazza Pia nell’area degli Horti di Agrippina maggiore. È probabile che questa lussuosa residenza sia stata ereditata prima da Germanico, padre dell’imperatore, poi da sua moglie e infine dallo stesso Caligola».
Gli scavi hanno riportato alla luce anche una serie di lastre Campana (lastre di terracotta con figure utilizzate per la decorazione dei tetti) con una serie di scene mitologiche; queste lastre sarebbero state riutilizzate come copertura per fognature, «ma probabilmente in origine realizzate per coprire qualche struttura del giardino», affermano gli archeologi. Lo scavo è stato condotto dalla Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, coordinato sul campo dall’archeologa Dora Cirone con la direzione scientifica, come già riportato, di Alessio De Cristofaro.
Andrea Campione, Lumi Online Journal