Un affresco nel monastero benedettino del Sacro Speco rivela il reale volto di San Francesco, senza l’aureola e con l’iscrizione “Frater Franciscum”.
San Francesco è una delle figure più iconiche della religione cristiana. Vissuto tra il XII e il XIII secolo, in un’epoca di conflitti tra cavalieri per il predominio dei feudi, la nascita dei comuni e le lotte tra il papato e l’Impero, il frate d’Assisi ha lasciato un segno indelebile nella religione cristiana, predicando la povertà e l’umiltà delle origini del cristianesimo. Tanto è stato il suo impatto che Dante nella “Commedia” lo ha paragonato a “un nuovo Cristo“. Nel corso dei secoli, numerosi artisti hanno dipinto San Francesco, come il celebre ciclo di Giotto nella Basilica di Assisi, che racconta la vita del Santo. Molte di queste opere sono state realizzate dopo la sua morte avvenuta il 3 ottobre 1226. Tuttavia, nel monastero benedettino del Sacro Speco a Subiaco, in provincia di Roma, esiste un affresco che potrebbe rivelare i veri tratti somatici del frate d’Assisi.
Secondo le fonti storiche, nel 1223 Francesco si recò in pellegrinaggio proprio al monastero del Sacro Speco e per commemorare la visita, uno dei monaci benedettini decise di realizzare un ritratto del frate d’Assisi su un affresco di una cappella del monastero. Francesco viene raffigurato senza l’aureola, segno tangibile che era ancora in vita, e sopra il suo capo c’è un’iscrizione latina che recita “Frater Franciscum”, indicando che il ritratto di Subiaco rappresenta il vero volto di San Francesco. Oggi, l’affresco è protetto da una teca di vetro ed è visitabile durante gli orari di apertura al pubblico del monastero.
Oltre al significato religioso, questa opera è di fondamentale importanza sia per gli storici che per gli storici dell’arte, poiché permette di gettare uno sguardo su un personaggio che ha cambiato la storia del cristianesimo e che è diventato uno dei simboli del medioevo italiano.
Emiliano Ancarola, Lumi Online Journal