Depressione: tra consapevolezza e strumenti di prevenzione


La depressione, spesso sottovalutata, richiede consapevolezza e supporto professionale. Test come il PHQ-9 e la consulenza specialistica possono aiutare nella diagnosi e nel trattamento precoce. È essenziale rompere il tabù sulla salute mentale per garantire il benessere individuale e sociale.

La depressione è un disturbo dell’umore che compromette sia la salute mentale che fisica e colpisce circa il 6% della popolazione italiana (dati ISS 2021-2022). I soggetti più a rischio sono gli adulti in situazioni economiche difficili; basti pensare che negli anziani il dato medio è del 9% ma aumenta al 30% in fasce socio-economiche svantaggiate. Anche il grado d’istruzione incide nella manifestazione della depressione e oltre all’età, anche la precarietà lavorativa e la presenza di patologie croniche. Questo disturbo si manifesta con diversi sintomi di differente entità, fino a minacciare anche la salute fisica. Molto spesso i soggetti si rivolgono al supporto di amici e familiari, senza affidarsi al consulto professionale di psicologi e psicoterapeuti, evidenziando ancora oggi quanto sia complessa l’accettazione del tema della salute mentale in Italia.

Come detto poc’anzi, alcuni dei più importanti fattori di rischio della depressione riconosciuti dall’organizzazione mondiale della sanità (OMS) sono la condizione socio-economica, la condizione di salute e l’istruzione. L’importanza della consapevolezza riguardo la propria salute mentale rappresenta uno dei migliori metodi di prevenzione, per poter avviare un percorso terapeutico al fine di risolvere l’insorgenza di sintomatologie tipiche del disturbo depressivo. Per questo motivo, oltre che le campagne di promozione a favore della salute mentale, sono sempre più presenti test online di valutazione del rischio al fine di effettuare uno screening preliminare ed eventualmente avviare il processo di diagnosi e di cure personalizzate grazie a figure professionali specifiche.

I test online, alcuni dei quali sono inclusi anche nelle app dedicate alla salute, di norma utilizzano il questionario PHQ-9, che serve per iniziare il processo di diagnosi della depressione maggiore. Questo strumento è principalmente un’autovalutazione che permette di identificare emozioni e stati d’animo che possono fungere da campanello d’allarme. Tra le domande possiamo trovare, infatti, quesiti rivolti al “sentirsi triste e/o disperato”, alla propria percezione di sé, oltre a domande relative alla qualità del sonno, alla sensazione di appetito e alla sua regolazione. La domanda chiave che di norma chiude il questionario è riferita a desideri autolesionistici che evidenzia in modo significativo l’insorgenza di gravi sintomatologie legate alla depressione.

Il “sentirsi giù di corda” è una sensazione comune e diffusa, presente nel vissuto di ogni singolo essere umano quasi quotidianamente. Ovviamente questo non determina un rischio di insorgere nel disturbo depressivo, però è importante osservare sé stessi da una prospettiva d’insieme, per comprendere se il malessere è situazionale o uno stato permanente nel tempo. Benché uno stile di vita sano ed attivo si pone come un buon mezzo di prevenzione, nel caso in cui ci si senta sopraffatti o si desidera fuggire dalla realtà, è sempre bene avviare un processo di consapevolezza e di screening con una figura specializzata per elaborare ed affrontare le proprie difficoltà ed eventualmente avviare un processo di guarigione da una situazione patologica. Come si chiama il medico di base quando si hanno sintomi legati alla salute fisica, è giusto e importante affidarsi a specialisti del campo della psicologia.

Di seguito, due siti per effettuare autonomamente un primo test sui sintomi della depressione: Unobravo e Ifightdepression.

Nicolò Loreti, Lumi Online Journal

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