Nel tumultuoso scenario dell’Irlanda del Nord degli anni ’60, la vita di Saoirse – protagonista di Riot. Amore e lotta – e dei suoi amici nel quartiere Bogside di Derry, è travolta dagli eventi storici che scuotono la regione. In mezzo alle tensioni politiche e alle violenze, il loro legame diventa un baluardo contro le difficoltà, mentre l’amore e la lotta si intrecciano nel tessuto della loro esistenza.
Nell’agosto 1969, lealisti e soldati marciarono sul Bogside, quartiere sud-ovest di Derry. Il popolo irlandese si trovava in un periodo di tensione a seguito della denuncia di discriminazione verso le comunità cattoliche nord irlandesi. I lealisti — ovvero i protestanti oppositori dell’emancipazione della comunità cattolica —, che vedevano i nuovi movimenti per i diritti civili come una minaccia alla sovranità dell’Irlanda del nord, necessitavano solo di una miccia per trasformarsi in rivoltosi. Miccia che sarà presentata loro sotto le spoglie di una marcia protestante che, accompagnata dal malcontento generale, si trasformerà presto in una sassaiola.
Da molti storici questo scontro è considerato l’inizio dei Troubles, o Na Trioblóidí in irlandese, ovvero “i disordini”, una serie di scontri che vide coinvolti i protestanti dell’Ulster — unionisti o lealisti — e i cattolici — nazionalisti e repubblicani — e che durante gli anni ‘70, ‘80 e ‘90 strapparono all’Irlanda più di 3500 vittime di ogni genere ed età.
Solo pochi anni dopo, il 30 gennaio 1972, un’altra strage colpì il Bogside, ribattezzata Bloody Sunday – Domenica di Sangue -, durante la quale l’esercito irlandese fece terminare una nuova marcia di protesta nella morte di 14 civili. Una prima inchiesta svoltasi 25 anni dopo l’accaduto decreta l’innocenza del governo Inglese a seguito di dichiarazioni false riportare dai militari, che verranno smentite solo durante un secondo processo, il quale riconobbe i civili irlandesi come disarmati e i militari in maggioranza colpevoli (il caso venne comunque archiviato per mancanza di prove).
Il 30 gennaio 1972, quando si ritrovano coinvolti nella Domenica di Sangue, Saoirse Doyle e i suoi amici sono poco più che adolescenti e hanno già perso più di quanto possa essere considerato quantomeno accettabile a quell’età.
Saoirse, Orla, Cillian e Aidan sono i protagonisti del romanzo Riot – Amore e Lotta scritto da Edith Joyce e pubblicato per Salani il 19 settembre 2023. La giovane autrice e psicologa romana ha esordito nel 2022 con un’altra storia dedicata all’Irlanda, Il Nostro Giorno Verrà (29 giugno 2022, Red Star Press), ma sembra essere Riot a consacrarla nell’Olimpo della nuova generazione di autorə italianə.
Scopriamo di cosa parla il romanzo:
In una terra frantumata dall’odio, quattro ragazzi combattono per realizzare i loro sogni. Irlanda del Nord. Anni Sessanta. Saoirse è soltanto una bambina, ma ha già imparato come si sopravvive in un Paese in guerra. Figlia di una città divisa da un fiume che separa gli irlandesi dagli inglesi, ha trascorso l’infanzia lanciando sassi contro le camionette dei soldati, fra riot e bottiglie incendiarie. Per le strade polverose del Bogside non è mai stata sola, insieme a lei ci sono i suoi migliori amici Orla, Cillian e Aidan. Presto per i quattro è il momento di lasciarsi alle spalle le sfide con le la morte, cruda e fin troppo reale, irrompe sulla scena e li costringe a diventare grandi prima del tempo. Crescere nella periferia di Derry somiglia pericolosamente a una battaglia, e ognuno è chiamato a combattere la propria, seppellendo ogni fragilità per non scoprire il fianco al nemico. In una terra che sanguina, persino l’amore è una debolezza, e l’idea di un futuro migliore ha l’inconsistenza di un sogno. Per salvarsi dalle siringhe e dalle bombe che dilaniano il loro mondo, Aidan e Saoirse, Cillian e Orla ancora una volta dovranno attingere alla forza di un’amicizia indissolubile, tenace come il sogno di un’Irlanda libera, bruciante come il fuoco di una molotov.
Una storia, quindi, come preannuncia il titolo, di amore e di lotta; i destinatari dei quali sembrano intrecciarsi: leggendo il romanzo è chiaro che l’amore timido e adolescenziale provato dai protagonisti viaggi accompagnato da quello tumultuoso e bruciante per una terra, una casa, tanto travolgente quanto magica; così come i protagonisti non si limitano a lottare — ognuno a modo proprio — contro gli inglesi e la loro oppressione, ma contro i demoni di un’esistenza tra molotov e riots, che a tratti diventa un peso insostenibile.
Saoirse, la vera protagonista di questa storia, è cresciuta nel Bogside durante gli anni più duri. Sulle sue spalle grava la perdita — dell’innocenza, delle persone care, della pace, ma non della fiducia. Quella che infatti inizialmente si autoproclamerà interessata all’Irlanda solo per fare colpo su un ragazzo si trasformerà poi in una vera e propria guerriera. Combattere per la sua terra e per le persone che la abitano sarà a forza che la spinge avanti, da un riot all’altro, tra amicizie in pericolo e ombre che tingono il suo mondo di nero.
Ho iniziato a leggere questo libro con fiducia — seguo con piacere il percorso di Edith Joyce da qualche anno ormai — e non sono rimasta delusa. la prosa è scorrevole ma d’impatto, le parole scelte dall’autrice trasmettono alla perfezione il messaggio del romanzo e sono anche capaci di strapparci qualche lacrima. Riot – Amore e Lotta è un libro che fa riflettere, che ci porta a scontrarci con una realtà che molti di noi hanno conosciuto solo attraverso poche pagine nei libri di scuola; una realtà, quella dell’Irlanda, che tendiamo a dimenticare quanto sia vicina nello spazio e nel tempo.
La colonizzazione dell’Irlanda da parte dei britannici ebbe inizio nel XVII secolo e il conflitto si protrae ancora oggi. Farci sentire nostra la storia di questa terra e la sua necessità di giustizia è, senza ombra di dubbio, il superpotere di Edith Joyce.
Riot – Amore e Lotta è un romanzo da leggere se si cerca una voce nuova, una storia poi non così remota e uno spaccato di vita vera.
Un paio di curiosità:
● Il personaggio di Eileen che incontriamo come amica di Saoirse, è ispirata ad una ragazza realmente vissuta: il suo nome era Annette McGavigan (1 giugno 1957 – 6 settembre 1971), ferita a morte da un colpo di pistola nel fuoco incrociato tra soldati britannici e IRA, a cui è stato dedicato uno dei tanti murales visibile ancora oggi a Rossville Street.
● In un primo momento, il libro doveva chiamarsi Noi, i Ragazzi del Bogside dato che una delle grandi ispirazioni dell’autrice nella stesura del romanzo è stato Noi, i Ragazzi dello Zoo di Berlino di Christiane F.
Beatrice Barel, Lumi Online Journal