Doomscrolling: cos’è la dipendenza dalle cattive notizie

Le nuove terminologie sociali: cos’è il doomscrolling, il fenomeno del cercare in modo ossessivo notizie negative online. Questa abitudine, accentuata dalla paura e dall’incertezza e dagli algoritmi dei Social Network, ha impatti significativi sulla nostra salute mentale.

Pandemia, guerre e crisi economiche ed umanitarie: il termine “doomscrolling” – incluso nell’Oxford Dictionary nel 2020 -, rappresenta l’abitudine ormai sempre più diffusa di cercare ossessivamente notizie negative online, scorrendo ininterrottamente lo schermo del nostro smartphone, tablet o computer per informarci sulle attuali sventure globali. Questa pratica ha visto il suo slancio durante la pandemia da COVID-19, periodo in cui il tempo e le notizie avverse e il tempo a disposizione per cercarle, abbondavano, colpendo soprattutto coloro che già stava lottando con disturbi mentali.

Ariane Ling, psicologa presso lo Steven A. Cohen Military Family Center del NYU Langone Health, è stata una delle prime studiose ad evidenziare che il doomscrolling è intrinsecamente umano, poiché alimentato dalla nostra curiosità. Simile al gesto di rallentare per osservare un incidente stradale, quando incrociamo titoli accattivanti o post sui Social Network creati appositamente per ottenere click, non possiamo fare a meno di aprirli e leggerli.

La dottoressa Ling sottolinea che il doomscrolling era diffuso anche prima della pandemia, specialmente tra coloro che già soffrivano di ansia e depressione. Il “bias di conferma,” la tendenza a leggere solo ciò che rafforza le nostre opinioni, spinge le persone con una depressione a cercare online notizie che confermino la loro visione negativa del mondo.

Il doomscrolling e l’angoscia sono strettamente legati: la costante esposizione a notizie negative crea una sensazione di ansia, spesso inosservata, aggravando disturbi psicologici e influenzando negativamente la qualità della vita. L’algoritmo dei social network, che ripropone e ci mostra le notizie su cui ci soffermiamo, alimenta ulteriormente questa tendenza. Consapevolezza e controllo sono cruciali per contrastare il doomscrolling; tra le soluzioni, quella di porsi dei limiti e sostituire l’abitudine con attività più sane.

Il doomscrolling, se non controllato, può trasformarsi in una dipendenza dannosa, amplificando l’angoscia e i disturbi psichici. La consapevolezza del problema e l’adozione di strategie per limitare questa pratica possono contribuire a migliorare il benessere mentale in un’epoca in cui la ricerca e la presenza incessante di notizie in ogni momento del giorno, è diventata la norma.

Angelica Irene Giordano, Lumi Online Journal

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