Tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta di Jeanne d’Arc. La sua storia è molto particolare ed è nota a tutti. Conosciuta come Giovanna d’Arco e Pulzella d’Orléans, venne considerata eretica dalla Chiesa romana e arsa viva ingiustamente nel 1431. Secoli dopo, nel 1920, diventò Santa e Patrona di Francia. Una giovane donna bruciata come eretica e rinata santa.
Dal 1337 al 1453 si svolse un conflitto tra gli inglesi e i francesi noto come la Guerra dei Cent’anni. Ma quali furono i motivi per cui, durante quel secolo, una giovane donna di soli 19 anni venne condannata non solo come strega ma anche come eretica dalla Santa Inquisizione? Principalmente per due motivi: aver udito voci considerate maligne e aver indossato abiti maschili. In pochi sanno, tuttavia, che i processi furono di tipo politico e avvennero in due momenti differenti: il primo mentre era ancora in vita e l’altro postumo, vent’anni dopo.
VITA:
Durante la prima parte del processo, avvenuto dal gennaio al maggio 1431, aveva solamente 19 anni. Sotto interrogatorio, raccontò molto di sé stessa e tutte le notizie che possediamo le dobbiamo solamente a lei.
Jeanne nacque a Domrémy, in Borgogna, il 6 gennaio 1412. Viveva a Losanna con suo padre, sua sorella e tre fratelli ed era considerata una ragazza molto generosa e devota. Era analfabeta, cosa non rara all’epoca, e all’età di 13 anni cominciò a sentire le voci di Santa Caterina, Santa Margherita e dell’arcangelo Michele. Tuttavia, non rivelò mai il contenuto preciso, ma spiegò che l’obiettivo principale era aiutare Carlo VII e la Francia a recuperare parte del territorio caduto in mano agli inglesi.
Inizialmente non fu facile per lei ricevere ascolto, specialmente in un periodo storico prettamente maschilista e rigidamente cattolico come quello del Medioevo, ma non demorse. Doveva portare a termine ciò che le era stato ordinato.
Con l’aiuto di un capitano fedele di Carlo, nel 1429 si presentò con abiti d’uomo all’ex re di Francia. Non fidandosi di lei, Carlo la sottopose ad interrogatorio da teologi in materia di fede a Poitiers. Superata questa prova, le affidò l’incarico di accompagnare una spedizione militare per salvare Orléans. Jeanne d’Arc partì con suo fratello: vestita da soldato con in mano una spada e uno stendardo, cercò di instaurare un rapporto di fiducia con l’esercito e imponendo uno stile di vita rigido. Il suo coraggio fu ben presto reso noto: la vittoria andò ai francesi e Carlo VII fu incoronato nuovamente re.
PRIMO PROCESSO: 1431
Jeanne, invece, venne catturata dagli stessi francesi, incarcerata e abbandonata da tutti. In principio fu accusata di stregoneria e adorazione del Diavolo, successivamente, venne considerata eretica per aver indossato abiti maschili. Più di una volta, la ragazza si appellò al pontefice, ma le venne sempre negato e questo fu un grave errore di procedura. Lei non si perse d’animo: abiurò, dichiarò di sottomettersi alla Chiesa romana e giurò di non vestirsi più in quella maniera. Per questo motivo, fu condannata al carcere perpetuo, ma qualcosa andò storto. Costretta da un soldato inglese, fu ritrovata con addosso vestiti da uomo. Sospettata di essere ricaduta nell’errore, venne condannata al rogo il 30 maggio 1431. Condotta nella piazza di Rouen, cadde in ginocchio: durante la sua morte invocò i santi, Dio e Gesù e chiese una croce per stringersela al petto.
SECONDO PROCESSO: 1450-1456
Dopo l’esecuzione, vennero interrogati i suoi familiari e i suoi amici. Ciò che traspare dalle loro testimonianze fu il ricordo della sua bontà d’animo e della sua obbedienza verso Dio. Si constatarono, così, degli errori procedurali tali da far riaprire il primo processo: furono ritirate le accuse di idolatria e adorazione del demonio e si comprese la sua innocenza.
BEATIFICAZIONE
Jeanne d’Arc venne beatificata il 18 aprile 1909 da papa Pio X e proclamata santa da papa Benedetto XV il 16 maggio 1920. Due anni dopo, invece, fu dichiarata patrona di Francia, della telegrafia e della radiofonia. Attualmente viene venerata anche come protettrice dei martiri e dei perseguitati religiosi, delle forze armate e della polizia.
Valentina Marcias, Lumi Online Journal