Nel Mausoleo di Qin Shi Huang uno dei ritrovamenti più affascinanti di sempre: l’esercito di Terraccotta

Il Mausoleo di Qin Shi Huang – Primo Imperatore cinese -, vicino alla città di Xi’an, nasconde un complesso archeologico particolarissimo. Non ancora esplorato completamente a causa degli alti livelli di mercurio presenti nell’area, il sito svelerebbe il mistero legato al famoso Esercito di Terracotta.

In Cina, nei pressi della città di Xi’an, sorge un importante sito archeologico che,
nonostante sia noto, ancora non ha ottenuto il permesso per un’indagine
approfondita. Parliamo del Mausoleo del primo imperatore cinese Qin Shi Huang che fece innalzare un enorme complesso funerario formato da una “città interna” che occupa un’area di 2,5 km ed una “città esterna” lunga ben 6,3 km. Secondo la testimonianza dello storico Sima Qian, i lavori durarono dal 246 al 208 a.C. e parteciparono 700.000 prigionieri; un quantitativo spropositato di bassa manovalanza che non ha eguali nella Storia.

Il primo saccheggio avvenne nel 206 a.C. alla caduta della dinastia Qin, anche se il luogo di sepoltura non venne violato e, successivamente, ci fu l’interramento voluto dal secondo Imperatore, trasformando il mausoleo in un grandioso tumulo: una vera e propria collina che divenne meta di passaggio piuttosto celebre. Le ricerche archeologiche cominciarono solamente negli anni Settanta: nel 1974 un contadino intento a scavare un pozzo rinvenne, a circa due metri di profondità, frammenti di una statua di terracotta, il primo dei guerrieri di terracotta, che portarono pochi mesi dopo ad aprire la celebre “fossa 1”, contenente innumerevoli statue, considerate il corpo d’armata principale. Il raggio delle indagini archeologiche andò allargandosi negli anni tanto che, nel 1987, l’intero complesso divenne Patrimonio UNESCO e al 2008 si contano oltre seicento fosse, considerando solamente il luogo dove vennero rinvenuti i guerrieri, distante 1,5 km dal nucleo del sito dove si situa il Mausoleo.

Struttura

Il complesso venne ideato per essere una vera e propria città dei morti; perciò, il mausoleo era solo il fulcro del sito, luogo principale nel quale venne sepolto Qin Shi Huang. Attorno a questo fulcro vennero eretti altri edifici: una piramide a gradoni, una necropoli, edifici minori e due cinte murarie (una interna ed una esterna) e, come già detto poc’anzi, il sito dell’esercito di terracotta.

Il mistero

Ma come mai gli archeologi non hanno ancora violato la tomba del primo imperatore? Il motivo è ancora oggi stupefacente: rilevazioni geo-archeologiche hanno mostrato elevati livelli di mercurio che, in alcune zone, supera di cinquanta volte il normale. La tomba dovrebbe essere letteralmente circondata da cinabro (cioè solfuro di mercurio), un materiale altamente tossico; e sarebbe così profonda da attraversare diversi livelli di falde acquifere. Per la filosofia taoista un tale livello di mercurio è del tutto normale poiché considerato un attivatore energetico per l’immortalità.

Un’antica testimonianza afferma che l’imperatore fece realizzare un intero regno sotterraneo, con pareti di bronzo e un soffitto ad imitare il cielo notturno, oltre ad altre statue di terracotta questa volta raffiguranti concubine. Il mistero resterà tale per tanti anni ancora, in attesa di una tecnologia che ci permetterà di evitare non solo il danneggiamento dei reperti, ma anche l’avvelenamento da mercurio. Gli archeologi sono ormai sempre più impazienti di ammirare la ricchezza celata all’interno del Mausoleo, frutto di secoli di aspettative che, prima o poi, verranno soddisfatte.

Raoul Ciaffone, Lumi Online Journal

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