Un’Incredibile Scoperta Archeologica nel Deserto Giudaico: Spade Romane di 1900 Anni Fa Emergono da una Grotta Nascosta. Il Mistero dietro il Loro Ritrovamento e il Potenziale Legame con la Rivolta Antiromana di Simon Bar Kokheba.
Un’incredibile scoperta è avvenuta in una grotta a ovest del Mar Morto, nella riserva naturale di En Gedi, da parte di ricercatori israeliani impegnati in un’operazione di prevenzione dei furti nell’area (Judean Desert Survey Project). Il ritrovamento è avvenuto casualmente: gli studiosi si erano recati sul posto per effettuare alcune rilevazioni quando si sono imbattuti in quattro spade romane risalenti a circa 1900 anni fa.
Storia del ritrovamento
La missione mirava allo studio di un’iscrizione paleo-ebraica rinvenuta nello stesso luogo circa 50 anni fa, realizzata con inchiostro utilizzando un’antica forma di scrittura del periodo del Primo Tempio di Gerusalemme che, secondo la Bibbia, venne costruito da Salomone nel X secolo a.C. e distrutto da Nabucodonosor II (sovrano babilonese) nel 586 a.C. Comprendeva personalità importanti: il dottor Asaf Gayer, il geologo Boaz Langford e il fotografo Shai Halevi, incaricati dell’utilizzo della fotografia multispettrale per decifrare alcune parti di iscrizione non visibili ad occhio nudo. La scoperta è avvenuta grazie a Gayer, che ha notato la punta di un giavellotto in perfetto stato di conservazione e ha segnalato immediatamente la notizia all’IAA (Autorità Israeliana per le Antichità), che è prontamente intervenuta ordinando una seconda esplorazione. Grazie a questa seconda missione, sono state ritrovate le quattro spade romane, occultate in antico e perfettamente conservate, un rinvenimento decisamente fortunato e totalmente fortuito, un altro straordinario esempio di come un contesto con condizioni naturali favorevoli possa ancora oggi nascondere bellezze incredibili.
Analizzando nel dettaglio, tre di questi reperti appartengono al tipo detto spatha, una spada lunga romana di circa 60-80 centimetri utilizzata da cavalleria e fanteria; la quarta ha invece un pomello ad anello, con una lunghezza di circa 45 centimetri. Insieme alle spade è emersa anche la testa di un giavellotto (pilum), oltre ai resti dei foderi in legno delle spade, tanto che tre di esse erano ancora al loro interno. Il compito degli archeologi sarà quello di capire chi ha posto queste spade nella caverna: secondo una prima ipotesi, si tratta forse del frutto di un bottino dei ribelli ebrei, con gli eventi legati alla rivolta antiromana di Simon Bar Kokheba, condottiero ebraico nella terza guerra giudaica avvenuta dal 132 al 135 d.C. In assenza di prove concrete, maggiori informazioni arriveranno da analisi del materiale e dalla ricerca del luogo di produzione delle spade. Oltre a questi manufatti, all’ingresso della grotta era presente una moneta risalente all’epoca della rivolta di Bar Kokheba, essenziale per collegare le spade a questo periodo storico.
La scoperta è eccezionale non tanto per gli studi storici e archeologici bensì per la rarità di un evento simile, cioè il rinvenimento di reperti in ottimo stato nonostante abbiano affrontato millenni di solitudine, interessati da eventi naturali quali erosione o sfaldamento del materiale. Sperando che il futuro possa riservarci altre rivelazioni di questa portata, gli archeologi continueranno ad indagare la zona in modo approfondito, con la seppur remota possibilità di trovare altri contesti di questa tipologia.
Andrea Campione, Lumi Online Journal