Beauty senza Tempo: Un Viaggio tra le Tradizioni Antiche e le Tendenze del 2023

Nel 2023, la beauty routine sembra moderna, ma un’indagine sulle antiche pratiche di Roma, Grecia ed Egitto rivela analogie sorprendenti. Dalle maschere viso agli eye-liner, scopriamo il legame tra le abitudini millenarie e le tendenze attuali, illuminando le radici antiche delle nostre ritualità di bellezza.

Make-up, tinte per capelli, ceretta e creme per il viso sono tutti elementi a cui non possiamo più fare a meno nel 2023. Abbiamo sviluppato molte routine elaborate che variano a seconda dei trend del momento e del paese in cui si vive, eppure tutto questo non è affatto un’invenzione moderna: le fonti storiche e l’archeologia ci confermano che si tratta solo di uno sviluppo delle abitudini dei nostri antenati. Andando ad analizzare la beauty routine tipica dei nostri anni, possiamo notare come negli step più importanti sia possibile trovare un corrispettivo antico.

Skincare:

Partiamo con la skincare, la quale, dopo una detersione accurata, spesso prevede l’utilizzo di maschere per il viso. Direttamente dal mondo romano, Ovidio e Plinio ci narrano le usanze delle donne, le quali utilizzavano maschere dagli ingredienti spesso insoliti per la nostra concezione, ovviamente non per la loro: parliamo di composti organici contenenti escrementi di uccelli, placenta di bovini e ovini, e in alcuni casi anche il loro midollo. Nonostante ciò, esistevano anche ricette che prevedevano ingredienti a noi più vicini, come cereali (spesso lenticchie) mescolati al miele. Oltre alle arcaiche maschere, era in uso, dopo un bagno, l’utilizzo di olio d’oliva su tutto il corpo nel mondo greco e romano. La detersione non prevedeva sapone, ma soda o farina di fave e, nel caso di persone facoltose, poteva prevedere anche l’uso del latte.

Una volta preparata la pelle, la beauty routine moderna prevedrebbe la stesura di una base con il fondotinta che funge da elemento principale. Anche nell’antica Roma e nell’antica Grecia, uniformare la pelle con una buona base era importante e per questo si utilizzava la cerussa, ovvero un composto di biacca (carbonato basico di piombo) mescolata con il miele. Essa era però notevolmente chiara, quindi chi desiderava un colorito più scuro univa al composto della terra rossa o, in alcuni casi, spuma di nitro. Nel mondo egizio, invece, le donne ricercavano soprattutto il pallore e alla biacca non aggiungevano nessun pigmento scurente.

Eye-liner e matita:

Eye-liner e matita per occhi e sopracciglia sono essenziali per un make-up completo; anche per gli antichi, enfatizzare lo sguardo tramite il trucco era altrettanto importante. Nell’antico Egitto, il lavoro della matita per le sopracciglia, di quella per gli occhi e dell’eye-liner era svolto dal khol, un pigmento nero o verde ricavato rispettivamente dalla galena nera e dalla malachite verde mescolate con ingredienti come oli e grassi animali. Questo prodotto veniva conservato in contenitori e attivato con dell’acqua; nel mondo romano era invece previsto l’uso dell’antimonio che donava una colorazione nera.

Rossetti:

La valorizzazione delle labbra, prima di arrivare ai nostri rossetti a lunga durata, è passata per diverse fasi: dalla pietra sbriciolata, che veniva poi cosparsa sulle labbra delle donne mesopotamiche, passando ai rossetti egizi a base di uova di formica, coleotteri e cera d’api, e infine al purpurissum romano a base di mercurio.

Cura del corpo e tinta per capelli:

Oltre a un viso ben truccato, non poteva certo mancare l’attenzione per i capelli e per il corpo. Le tinte per capelli dell’antica Roma venivano da lontano: l’henné medio orientale, ad esempio, donava un colorito rosso mentre la spuma batava, proveniente dalla Germania, consentiva di ottenere un biondo chiaro (per le persone di alto rango c’era anche l’opzione di cospargere i capelli di polvere d’oro). La ceretta era invece a base di pece, olio, resine e sostanze caustiche ed era chiamata psilothrum. Inoltre, sia tingere capelli che curare il proprio corpo era usanza maschile e femminile, senza quindi una distinzione di sesso.

Con il passare dei secoli, nonostante le innumerevoli mode, continuiamo ad avere gli stessi capisaldi dei nostri antenati nelle beauty routine; chissà cosa avrebbero pensato dei prodotti che usiamo noi nel XXI secolo. Li avrebbero apprezzati? Continuerebbero ad usare i loro composti? Nemmeno l’archeologia, purtroppo o per fortuna, può rispondere a questa domanda.

Sara De Gennaro. Lumi Online Journal

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