Le donne con disabilità affrontano rischi elevati di violenza, ma spesso vengono trascurate nelle leggi e nella raccolta dati. Un nuovo impegno governativo potrebbe segnare un passo verso un cambiamento inclusivo e la lotta effettiva contro la violenza di genere.
Le donne con disabilità affrontano un rischio più elevato di subire violenze fisiche, psicologiche o verbali rispetto a quelle senza disabilità. Tuttavia, a livello legislativo, sia nazionale sia europeo, le loro specifiche esigenze di protezione e tutela non sono considerate nella realizzazione degli strumenti normativi contro la violenza di genere.
Analizzando lo sviluppo normativo italiano contro la violenza sulle donne, quelle con disabilità non sono contemplate in nessuna norma specifica, nonostante l’Italia abbia ratificato la Convenzione di Istanbul nel 2013, con la legge 77/2013 che stabilisce l’obbligo di un’attenzione particolare a donne e ragazze con disabilità.
Questa omissione viola anche gli obblighi della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con disabilità, che dedica il suo sesto articolo alle donne con disabilità, imponendo agli Stati di eliminare gli stereotipi alla base delle violenze e discriminazioni che esse subiscono. La Convenzione impone inoltre il dovere di rendere accessibili il ricorso alla giustizia, i centri di violenza e i mezzi di protezione sociale, nonché di raccogliere dati su questo fenomeno.
Il nostro paese non solo trascura le donne con disabilità nelle proprie leggi, ma le ignora anche nella raccolta dati. Questa assenza di informazioni non aiuta nell’affrontare il problema, poiché, come affermano molte esponenti del mondo della disabilità ed esperte della lotta alla violenza, “se non mi conti, non conto“.
La situazione sembra però giungere a una svolta importante. Durante la riunione dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, svoltasi il 24 novembre, con un focus sulla violenza di genere subita dalle donne con disabilità, è stato annunciato l’impegno della Ministra per la Disabilità Alessandra Locatelli di istituire immediatamente un gruppo di lavoro interno all’Osservatorio che si concentrerà sul fenomeno della violenza sulle donne con disabilità. Questo gruppo opererà in stretto coordinamento con il Ministero della Famiglia e con il Comitato tecnico dell’Osservatorio Nazionale sulla Violenza di Genere. Dopo molto tempo, sembra che sia stata accolta la richiesta delle donne con disabilità, sperando che ciò segni l’inizio di una riforma veramente inclusiva del sistema di lotta e prevenzione alla violenza di genere.
Elisa Marino, Lumi Online Journal
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